Oltre 40 anni di esperienza e un impegno attivo nel settore della cosmesi di qualità inducono a riflettere sugli impatti e le prospettive del packaging. Laddove la plastica è troppo spesso demonizzata, alcune considerazioni possono tornare utili per osservarne l’impatto sull’ambiente da un punto di vista diverso. Produzione e rigenerazione sono elementi da considerare; anche la cosmesi può cambiare prospettiva.
Albogroup ha pensato e realizzato la linea Solid.O Original, una collezione di cosmetici solidi per hotel. Questa linea rende la transizione da liquido a solido più semplice, eliminando la necessità di contenitori ermetici e incoraggiando l’utilizzo di packaging riciclabili.
Plastica: Nemico o Alleato della Sostenibilità?
È un po’ l’Odi et amo dei materiali nell’era postmoderna, la plastica è l’utile che un po’ tutti criticano ma del quale nessuno saprebbe fare a meno. Le immagini delle isole di plastica negli oceani ma anche i rifiuti plastici in quota sull’Everest sono input che non aiutano affatto la notorietà del materiale. C’è un però dal valore sostanziale, un recipiente in plastica non inquina se non c’è l’uomo ad abbandonarlo lì dove non dovrebbe. Vedere la plastica come una nemica potrebbe non inquadrare pienamente il problema; i vantaggi non sono da trascurare.
Impermeabilità, resistenza al riutilizzo e stabilità chimica sono alcune delle prerogative attribuite al materiale. La plastica da oltre 150 anni è entrata nel quotidiano, lo stesso packaging in cosmetica ne ha da sempre fatto un largo uso. Verrebbero da sé le considerazioni in termini di impatto ambientale, la realtà potrebbe però scagionare – almeno in parte – i materiali polimerici.
C’è da fare una piccola considerazione: un flacone di bagnoschiuma, anche quando il detergente è esaurito, può tornare altrettanto utile quale contenitore per i liquidi. Un barattolo di crema per il viso potrebbe diventare un portagioie, ecco come piccoli gesti sono alleati della sostenibilità: in tutto questo c’entra più la plastica o l’uomo?
Confronto Energetico tra produzione di Plastica e Vetro
Particolarmente curiosa è la percezione comune in merito all’impatto sull’ambiente. Basta mettere a confronto la plastica con il vetro, la convinzione spesso è quella che attribuisce al vetro un’aurea più ecologica. Circa 1.600 °C sono necessari per il processo di fusione indispensabile per la produzione di manufatti e contenitori in vetro, appena 230 °C è invece la temperatura sulla punta di un estrusore nel processo di produzione della plastica. Basta partire da questo dato per iniziare a trarre le prime considerazioni.
Quale costo energetico può avere la produzione del vetro? Decisamente alto e perlopiù ottenibile tramite gas e altri combustibili fossili; qui l’impatto energetico del materiale viene ulteriormente messo alla prova dalla impronta di carbonio legata al processo di produzione. C’è poi la produzione di anidridi carbonica e solforosa, prodotte nella fase di realizzazione del vetro. Carbonato di sodio e sabbia silicea sono gli altri ingredienti necessari. Ne risulta un incremento dello sfruttamento minerario dei suoli e l’impatto delle attività estrattive. La plastica è un polimero, i monomeri carbonio e metano sono i mattoncini che la costituiscono; la sua produzione richiede però meno energia, ottenibile non necessariamente dalla combustione dei carburanti fossili.
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Futuro più sostenibile
L’obiettivo di questo approfondimento non è di certo demonizzare gli altri materiali per elogiare le virtù della plastica. Il passato insegna che il mancato riutilizzo delle materie plastiche è stato causa di veri e propri disastri ambientali, basta analizzare le acque dei mari per rendersi conto di come i polimeri della plastica siano entrati ormai nella loro “innaturale” composizione. Il futuro trae però gli spunti dal passato e punta dritto verso l’innovazione. Le tecnologie odierne consentono una rigenerazione delle materie plastiche innescando un vero e proprio ciclo virtuoso.
Vapore e alte temperature sono fattori che scompongono le molecole della plastica per ottenerne i mattoncini idrocarburici; il risultato restituisce nuovamente i combustibili fossili dai quali si è partiti. La plastica si dimostra nuovamente pronta ad assumere la forma che – anche il packaging in ambito cosmetico – vuole donarle. Quel che potrebbe apparire il nemico numero uno, si trasforma in realtà nell’alleato di un futuro più sostenibile. Oltre 40 anni di esperienza anche nel settore del packaging cosmetico insegnano: risolvere l’inquinamento da plastiche è possibile, il futuro è però nella collaborazione responsabile da parte di tutti.
Albogroup, produzione di cosmetici solidi conto terzi
La plastica non è il vero male del mondo, basta la voglia di salvare veramente il nostro pianeta dal suo affanno. Servono gesti concreti, le classiche campagne di greenwashing non possono far altro che condannare il futuro comune in nome di fittizie cause ambientali. Il passato ha prodotto troppe plastiche. E’ arrivato dunque il momento di riutilizzare quelle già presenti nell’ambiente.
La linea Solid.O Original è la risposta di Albogroup anche nelle più prestigiose strutture ricettive. Passare dal liquido al solido non vincola più all’utilizzo di contenitori ermetici così carta e materiali riciclabili ne reinterpretano il packaging. Dal detergente intimo allo shampoo, la formulazione solida è l’alternativa concreta verso l’ottimizzazione delle risorse. Cosmetica, plastica e sostenibilità possono incontrarsi all’insegna del bene comune.
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