Da Pambianco Magazine Hotellerie: beauty green, i costi ora sono sostenibili

L’hotellerie evolve verso la sostenibilità della linea di cortesia. Oggi il prezzo del beauty green ha un gap medio del 15% sulle linee base e implica anche una riduzione dei rifiuti e minori costi di gestione.

La sostenibilità è spesso alla base dell’innovazione di prodotto. Come è accaduto nel cambio di pelle avviato dalla bergamasca Albogroup. “Siamo partiti dalla presa di consapevolezza di una progressiva carenza d’acqua sul pianeta – spiega l’imprenditore Danilo Bonassoli – e durante il periodo della pandemia siamo usciti con prodotti cosmetici solidi, anticipando una tendenza legata alla scarsità idrica che sta già colpendo il pianeta”.La linea Solid.o Original utilizza all’interno del prodotto solo il 14% di acqua, contro l’80% dei detergenti in forma liquida. “Questo porta una serie di vantaggi – spiega Bonassoli – perché da un lato possiamo fare a meno della plastica, dato che tutte le linee sono confezionate in cartone, ma anche nel trasporto i volumi e il peso sono completamente differenti. È tutto concentrato”.Naturalmente l’azienda non ha potuto cancellare la produzione di saponi liquidi per hotel, ma in pochi anni il mercato dei solidi è passato da zero al 40% delle vendite. E infatti Albogroup sta espandendo la produzione, sviluppando contatti tra catene dell’hotellerie e compagnie di navigazione, fino ad arrivare al segmento aeroportuale. Il vero nodo è dunque cambiare le abitudini delle persone. “I clienti degli hotel sono abituati ai liquidi e l’utilizzo di un panetto che sembra una saponetta può spiazzare – spiega l’imprenditore – e proprio per questo dobbiamo dare un prodotto all’altezza di un liquido. Per questo la ricerca si è prolungata e abbiamo sviluppato due linee complete dalla shaving cream all’igiene intima. Abbiamo realizzato anche un kit viaggio e per la proposta in hotel abbiamo sviluppato una base in legno con un foglietto che spiega accuratamente l’utilizzo”. La domanda sorge spontanea: il consumatore è pronto? “Direi di no – replica Bonassoli – ovvero i giovani sono prontissimi, usano tutti cosmetici solidi, mentre se parli con i boomer l’interesse è davvero minimo. Noi stiamo spingendo sulla comunicazione e cerchiamo di convincere gli hotel a provare, magari iniziando da una parte delle camere per vedere la reazione dei clienti; abbiamo anche realizzato un video che possa girare negli schermi per sensibilizzare e istruire sull’uso. Mi auguro che da qui a dieci anni si possa invertire la tendenza”