Da Ansa.it
Neurocosmesi, la skincare punta ora sullo “star bene”
Il macrotrend al Cosmoprof, più che anti-age si cerca longevity e salute nelle creme
Non si parla più di crema anti-age, che combatte l’età, ma di longevity cream che migliora l’aspetto di una pelle che inesorabilmente diventa matura (a meno di non ricorrere alla chirurgia estetica ma quella è un’altra storia), non si cerca più il corpo perfetto ma il corpo in salute nel reale mentre sul mondo digitale, dei social, filtri di ogni genere rimbalzano altro di noi.
Tutto si parla, tutto è integrato e quindi gli ingredienti, gli attivi che si ricercano devono andare in questa duplice direzione interna-esterna.
È l’era aspirazionale del wellbeing, dello star bene prima di ogni altra realizzazione e anche la cosmetica si adegua. Il principale punto di osservazione di tutto il settore a livello internazionale, dalla cosmesi all’estetica, dalle unghie ai macchinari, dall’hair ai propotipi di formulazione e persino di packaging è il Cosmoprof, la fiera che è un format di eccellenza italiana nel mondo che ha chiuso il 24 marzo la 55/a edizione alla Fiera di Bologna con 69 paesi presenti e un flusso ininterrotto di visitatori professionisti. Ed ha evidenziato questo macrotrend oltre a tante altre novità presentate in anteprima che l’ANSA ha potuto vedere.
Il cambiamento è in atto al punto di definirlo nuovo mercato “neurocosmetico” in cui entra anche la psicodermatologia. Si punta a fermare lo stess ossidativo nella pelle ma anche quello emozionale che ci fa male e in evidenza nelle confezioni di creme e sieri c’è scritto “calm e protect”, “sleep well” “replenish e boost” quasi come integratori di farmacia. Le creme inoltre misurano la loro efficacia anche nell’applicazione: non è solo questione di texture ma di ginnastica rilassante nell’impiego e anche quello contribuisce all’obiettivo de-stress. Ripristinare il microbioma, la flora dei batteri buoni, è un compito anche delle nuove formulazioni di skin care come quelle con brevetto della dermoscosmesi di Jonzac, della lettone Gmt al loto blu e alla eccellenza pugliese N & B che con la sua crema autorigenerativa, trattamento di slow aging, è stata premiata il 22 marzo.
La sostenibilità è domanda di mercato di un consumatore esigente e consapevole ma anche necessità di produzione per restare in prima linea in un settore che è sempre più orientato al green a livello globale. Questo fa emergere anche aziende italiane riconosciute nel mondo sia per essere in commercio e dunque note a tutti e sia per essere come si dice in gergo terzisti ossia realizzare tutto il processo per altri che poi appongono il loro marchio (ecco perchè alcuni nomi non ci sono familiari ma invece nel settore sono famosissimi) o vendono solo sul loro e-commerce: società certificate B corporate che pensano al reperimento di ingredienti nello loro stesse coltivazioni in agricoltura rigenerativa, aziende apripista nel mondo come la parmense Davines presieduta da Davide Bollati che ha un progetto di agrivoltaico di impiantistica industriale “che vogliamo candidare all’approvazione di bene Fai” e come la salentina Natural is better di Domenico Scordari, il guru dell’aloe, anche qui in un campo di agricoltura rigenerativa e con un territorio comprensivo di resort di lusso. Nell’ombrello Cosmetica Italia anche la barese Pdt Physio Natura di trattamenti professionali di estetica naturale e poi ancora la bergamasca Albogroup che ha virato nettamente sul sapone solido presentando a Bologna Solid.O tutta una gamma con il 93% di ingredienti naturali, dal make-up remover all’igiene intima alla schiuma da barba.
La danese LastObject si è portata a casa ben tre Oscar con le sue invenzioni sostenibili: una sorta di cotton fioc lavabile all’infinito, dei dischetti di pulizia in materiali naturali che tolgono con acqua make-up e addirittura lo smalto e sono riusabili e un’acqua micellare che si realizza a casa unendo la polvere a semplice acqua da bere.
E’ esploso anche il macrotrend del sun care, molto più della crema solare. Il fattore di protezione è ovunque con veri e propri trattamenti da fare 15 giorni prima dell’esposizione e da proseguire dal 16/mo giorno per limitare le macchie e uniformare l’abbronzatura (come il vincente Revital summer longevity della lombarda Rhea) e da Lepo il 50+ è nella Bb cream alla niacinamide e amido di riso con filtri sea friendly o nel make up che è anche cura estetica della sud coreana Elroel diretta dalla famosa make up artist Yanghee Yoo, tra le più innovative della K-beauty, la bellezza made in Corea, grazie a prodotti sempre particolari che fanno da faro (al Cosmoprof ha presentato anche il suo debutto nella skin care con una linea al collagene marino e acido ialuronico e un’altra alla niacinamide in trend con la glass skin ossia la pelle idratata, trasparente quasi lucida) e progetta lo sbarco in Italia dopo un evento alla Milano Fashion Week.
Il cosmetico tessile, sull’onda delle maschere asiatiche di stoffa imbibite di attivi non si limita al viso. La bergamasca B-Selfie è entrata tra le innovazioni di tendenza al Cosmotrend con una tutina nera che si indossa di notte come contenimento di una crema a base di allantoina, un estratto della soia, in grado di mimare un allenamento di resistenza, definendo il corpo mentre si dorme e tonificando le fibre cellulari.
Autore: Alessandra Magliaro