E ORA PROVA I COSMETICI SOLIDI

Hanno la forma di un panetto, ma sono shampoo, bagno-doccia,
profumi e dentifrici. Grazia ti mostra la nuova generazione
di prodotti salvaspazio e anti-spreco da mettere nel beauty case
delle vacanze, che portano benefici a te e al Pianeta

di Alice Capiaghi

 

Un mare con più plastica che pesci. È questa la prospettiva, tutt’altro che rosea, da qui a 30 anni. Ma siamo messi così male? Alex Bellini, professione esploratore, è andato a vedere di persona. Con il suo progetto “10 Rivers 1 Ocean” sta percorrendo i dieci fiumi più i sta percorrendo i dieci fiumi più in­quinati al mondo e, con una piccola barca a remi, si è inoltrato anche nel Great Pacifìc Garbage Patch, l’isola di plastica galleggiante al largo delle coste californiane. Attraverso il diario di viaggio si possono seguirne spostamenti e scoperte. E non ci vuole molto a convincersi che è vero, il mare si sta riempiendo di plastica. Uno dei modi per invertire subito rotta è adottare uno stile di vita “plastic-free” a cominciare da quello che compriamo, prodotti beauty compresi. Se quindi l’industria cosmetica è tra le principali responsabili delle tonnellate di plastica che ogni anno vengono disperse nell’ambiente, il cambiamento deve essere repentino: ecco perché molti co­smetici stanno passando dalla forma liquida, con cui li abbiamo sempre conosciuti, a quella solida. Una vera rivoluzione che ha il vantaggio di eliminare le confezioni in plastica, dal tubo dello shampoo fino al flacone dello struccante.
«Il packaging è spazzatura e per troppo tempo abbiamo dovuto soffrire perché è in quantità eccessi­va. Ora che è evidente quello che dobbiamo pagare, sia in termini economici che ambientali, per cui i clienti stanno chiedendo a gran voce a produttori e rivenditori di darci un taglio», sostiene Mark Constantine, co-fondatore di Lush. è stata proprio Lush, infatti, una tra le prime aziende a dare il benservito alla plastica, scegliendo l’Italia come paese da cui cominciare: è di qualche anno fa l’inaugurazione a Milano del primo “naked shop”, un negozio in cui tutto è venduto senza confezioni. D’altra parte, andare alla sostanza delle cose è la natura dei cosmetici solidi. Shampoo, detergenti, balsami e trattamenti per i capelli, ma anche deodoranti e colluttori. Scegliere la forma solida vuol dire rinunciare alla plastica, ma anche togliere l’ingrediente principale delle formulazioni: l’acqua.

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«I prodotti cosmetici contengono una percentuale d’acqua che va dal 60 all’85 per cento, mentre gel e detergenti arrivano fino al 95 per cento. Eliminarla significa non solo usarne meno, ma anche avere un prodotto più leggero e meno voluminoso. Il che si traduce in minor inquinamento nella fase di trasporto», dice Mark Smith, direttore generale di Natrue, ente che certifica la naturalità dei cosmetici. Un plus per l’industria della bellezza. «I consumatori sono sempre più attenti alla provenienza dei cosmetici e al loro impatto sulla natura. Acquistare un cosmetico senza acqua ( o con una quantità inferiore) evita gli sprechi e promuove un atteggiamento più eco-responsabile», conclude Smith. Senza contare che i cosmetici solidi garantiscono tempi di conservazione più lunghi, fino a cinque volte maggiori rispetto alle versioni liquide. Inoltre, riducendo o eliminando il contenuto di acqua nelle formule, diminuisce la necessità di aggiungere conservanti. In altre parole, i cosmetici solidi non solo fanno bene al pianeta, ma anche alla nostra pelle.
«Quello che vediamo è una tendenza per il ritorno al classico panetto usato fino agli Anni 60 e poi quasi del tutto sostituito dalle formule liquide, più facili da produrre», dice Danilo Bonassoli, amministratore delegato di Albogorup, nelle cui fabbriche nascono cosmetici e shampoo solidi. Una tendenza nata in Nord Europa, ma che si sta velocemente diffondendo anche da noi. «La spinta definitiva l’hanno data le idee ambientaliste di Greta Thunberg, che sono state raccolte dai grandi della Terra. E così noi, tra i primi in Italia, abbiamo deciso di riconvertire le nostre linee di produzione. All’inizio i principali clienti erano le compagnie di navigazione alla ricerca di prodotti di cortesia da mettere in cabina che non fossero contenuti nella plastica. Poi abbiamo creato Solid.O, una nostra linea di shampoo e docciaschiuma solidi. Ora lavoriamo per mettere a punto una schiuma da barba e uno struccante senza acqua né plastica», prosegue Bonassoli.

Attenzione, però, a chiamarli saponi. I cosmetici solidi hanno solitamente un pH più basso rispetto alla classica saponetta, il che significa che sono molto più rispettosi sia della pelle sia dei capelli. In più non vengono contaminati dai batteri e aggiungono la praticità di poter essere portati ovunque. «Il solido non inquina, non s’inquina e non fa male alla pelle. Inoltre il suo costo sarà sempre più accessibile», afferma Bonassoli. La prospettiva, quindi, è di tornare indietro nel tempo, quando la saponetta era in tutte le case. Unica differenza saranno le formule, oggi all’ avanguardia.

Di Alice Capiaghi